Time of Magic

quest 1° livello di magia elementale di Ithil , Sho e Mithra

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  1. LunaTyche
     
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    Ithil


    Elfo

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    Finalmente ero pronta a fare qualcosa di concreto nella mia vita, finalmente avrei fatto qualcosa che realmente piaceva a me: imparare la magia elementale. Ovviamente mio padre, da buon sovrano, aveva già inviato la sua missiva a chi di dovere e il mio arrivo era atteso con grande ansia. Odiavo questa cosa, sembrava quasi che tutti avessero per me un'adorazione che sinceramente qualche volta era fastidiosa. Non ero scortata, le guardie erano tornate a Tagath come ordinato e io, in sella al mio fedele compagno, avevo varcato il grosso portone in pietra che immetteva nella scuola di magia per eccellenza. Il connubio con la natura era importante e partire dallo studio degli elementi naturali mi era sembrata la cosa piu sensata da fare anche se solitamente facevo le cose senza un reale nesso logico. Avevo preparato per me pochissime cose: un abito di ricambio nel caso ci fossimo trattenuti piu di una notte, una spazzola e qualche buon libro da leggere nelle notti insonni, tutto chiuso in una piccola sacca color argento che pendeva accanto alla sella. Non appena immessa nel grande cortile di pietra smontai da cavallo accolta con tutti gli onori e mi stampai la diplomazia sulla faccia per qualche minuto, giusto il tempo di non far crollare secoli e secoli di amicizia tra umani ed elfi. Quando fui accompagnata nella grande sala degli addestramenti ero completamente sola, ma quella condizione mi diede modo di scrutare a pieno ogni angolo di quella struttura che mi apparve magnifica. La sala era di dimensioni enormi: il tetto affrescato con i più vivaci colori, mi diede quasi il capogiro quando i miei occhi si soffermarono piu a lungo a scrutarli. I toni dell'oro, del rosso e dell'arancio, si mescolavano tra loro creando una visione del tutto quasi titanica e imponente. Sorrisi, compiaciuta da quei toni caldi ed avvolgenti, rimasi con il naso all'insù per non so quanto tempo, perdendomi come mio solito nei colori e nei pensieri che si mescolarono nella mia testa. Solo quando il cappuccio scivolò via dalla mia testa mi destai appena, slacciando il mantello dal collo lo poggiai, insieme alla sacca, li accanto su una panca. Ruotando lo sguardo la mia attenzione però fu attirata da una grossa parete di vetro dall'altro lato della sala alla quale , istintivamente mi avvicinai notando come, al suo interno, piccole ampolline di vari colori e boccette dal tappo in sughero, erano sistemate in modo quasi perfetto ed ordinato.
    Acacia, Achillea, Bettonica, Cinquefoglie, Edera...
    nella mia testa cominciai a leggere in fila in fila i nomi attaccati alle varie ampolline presenti. Lo sguardo, curioso come sempre, scorreva da una parte all'altra desideroso di afferrare tutto ciò che gli capitava a tiro, segno di un entusiasmo latente che aspettavo solo di far esplodere nelle lezioni che sarebbero seguite. Per un attimo mi chiesi cosa mi sarebbe accaduto, come sarebbero state le lezioni e chi mi avrebbe istruita, ma il secondo dopo i colori delle ampolle presero nuovamente il sopravvento sui pensieri e assopirono ogni preoccupazione, lasciando spazio solo alla fantasia e alla voglia di fare, di fare tanto e bene.


     
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  2. -ORSO-
     
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    Sho Underhill


    Hobbit

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    Finalmente mi ero deciso! Era ora di dare una svolta alla mia vita ed intraprendere quel viaggio che da tanti anni oramai programmavo di fare! Volevo girare l'intera Havok alla ricerca di ogni singola ricetta esistente! Volevo riempire il mio "Diario delle ricette" fini all'ultima pagina e, perchè no, iniziarne un'altro! Il pomeriggio prima, avevo preparato tutto di punto in bianco...un momento ero beatamente coricato sull'amaca a fumare, il momento dopo mi alzavo di scatto per preparare lo zainetto con il minimo indispensabile: il mio diario, pipa e tabacco, vestiti per 2/3 notti e poco prima di partire avrei messo dentro un po di viveri per un eventuale "merenda al sacco"....La sera, al lavoro, parlai con il mio collega a capo della locanda, dicendogli che per qualche giorno sarei potuto mancare! Per lui non ci furono problemi, quindi la mattina dopo chiusi casa e partii verso la scuola di magia Elementale Leghol! Se volevo girare il mondo, prima però dovevo imparare a sapermi difendere, e cosa meglio della magia che riguardava la Natura, si poteva addicere ad uno Hobbit?
    Ero felicissimo! Esaltato ed entusiasta! Partii da casa di buonissimo umore, trottando attraversando la cittadina di buon passo, regalando sorrisi e calorosi saluti ai compaesani, che mi guardavano un po storto e bisbigliavano tra di loro cose come "ecco che riparte all'avventura a capo e collo"...ma ero troppo felice! Il viaggio non era lungo, nel pomeriggio sarei arrivato finalmente alla scuola...Il viaggio fu forse il più piacevole che fece nelle terre del Sud: un sole splendente, una brezza rinfrescante, uccellini che cantavano ogni dove, erba fresca e verde sotto i piedi...il mare all'orizzonte! Amavo quelle cose!
    Il viaggio passò tranquillo e calmo, non avevo fretta ed il mio passo si manteneva costante e riposante...non mi stancavo, ero un ottimo viaggiatore e l'idea che presto sarei stato più collegato a quel mondo che mi circondava, mi dava energie da vendere!
    Arrivai finalmente dopo un ora dalla mia "sosta-pranzo" e lo spettacolo che mi si presentò davanti mi lasciò a bocca aperta! La Scuola era enorme! Maestosa! Gigantesca! Poi per me che ero un piccolo Hobbit, le cose si presentavano ancor più incredibili che alla Gente Alta! Entrai con lo sguardo che viaggiava velocemente a destra e a sinistra, su e giu, davanti e di dietro...non riuscivo a stare fermo, volevo riuscire a cogliere ogni particolare di quel posto e farlo mio per sempre...dopo aver rischiato di cadere parecchie volte a causa del mio camminare all'indietro, voltarmi all'improvviso o incrociare le gambe, sempre con la testa rivotla verso l'alto, mi decisi ad entrare in quello spettacolo di Scuola!
    Per un attimo, credetti di morire di paura...non mi ero accorto che mentre mi avviavo verso l'entrata, due guardie mi avevano seguito e mi avevano pure parlato, dicendomi di seguirle verso la sala dell'addestramento, ma io ero talmente preso dalla magnificenza del posto, che non le avevo per nulla viste e quindi cacciai un gridolino quando finalmente abbassai lo sguardo su loro! Ma risi di gusto quando mi spiegarono che erano da 5 minuti li a parlare con lui....Le seguii dentro e mi feci scortare fino alal sala! Percorsi dei corridoi immensi, pieni di quadri riguardanti la Natura, ed alcuni con la foto di Leghol, il fondatore! Mi fermavo ad ogni quadro che incontravo e dopo un po le guardie persero la pazienza di quelle mie continue soste, e cominciarono a schiarirsi la voce, come per farmi tornare alla realtà e farmi capire che loro avevano ben altro da fare che farmi da guide turistiche....mi scusai ridendo ancora e le seguii fino alla sala...mi aprirono la porta ed io entrai!
    Meraviglia! Colori! Tanti colori! Mi si illuminarono gli occhi dalla gioia! Era un salone immenso, ed aveva i colori dell'Autunno, la mia stagione preferita! Il soffitto poi....era una cosa indescrivibile! Sembrava di essere immersi nelal vera essenza della Natura!
    Camminavo a naso all'insu, continuando a far fuoriuscire dalla mia bocca dei lunghi "Oooooh!" "Uuuuuuh!" "Guaaarda quelloooooo!" ogni volta che captavo qualche particolare in più, o notavo qualcosa di nuovo! Mi stava venendo il torcicollo ma abbassai la testa solamente quando picchiai il ginocchio contro una panca! Portai subito le mani su di esso, accarezzandolo fortemente, per far passare il dolore...Stupido Sho! Semrpe con la testa tra le nuvole... poi alzai lo sguardo per un attimo e....altro "Ooooh" di stupore! C'erano un sacco di scaffali altrettanto colorati! Mi avvicinai ad uno di esso e notai che erano pieni di ampolle di ogni sorta!
    Ohhhh! Ma sono cosi luccicanti! ero meravigliato! Tirai fuori la mia pipa....erano una cosa bellissima, talmente bella che trascinai una panca davanti ad uno di quei scaffali e mi ci sedetti sopra a gambe incrociate, cominciando a riempire la pipa....in quel momento però, sentii un rumorino di passi alla mia destra! Voltai lo sguardo ed ecco! Ennesima meraviglia! Notai che non ero solo! Ero in compagnia di una Elfa! Era bellissima e aveva un qualche cosa di regale! Non sapevo chi fosse e mi venne in mente troppo tardi che forse lei era li dentro già da quando ero entrato io....il mio volto divenne rosso per la vergogna,...avevo passato quei dieci minuti li dentro a parlare da solo, ad inciampare su me stesso, a fare esclamazioni stupide di stupore e a ridere gioiosamente senza un perchè...
    Uh! Salve! dissi sorridendole a denti scoperti! Naturalmente l'imbarazzo fu un attimo e subito il mio carattere tornò gioioso e solare! Ma ha visto che ampolle luccicose e colorate? Potrei stare qui tutto il giorno a guardarle! HAHAHAHA! risi di gusto tornando a guardare quelle ampolle! A volte proprio non sapevo trattenere il mio entusiasmo davanti a nessuno, ed inoltre, naturalmente, mi ero scordato di presentarmi....Dovevo smetterla di comportarmi come se fossi amico di tutti, ma invece comportarmi come un estraneo gentile ed educato....ma il pensiero fu catturato nuovamente dalle ampolle...

     
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  3. Dani D. Monkey
     
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    Mithra Frazer


    EdhelNer

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    Il discorso, tutto sommato, era andato bene.
    Aveva convocato i suoi genitori in camera per comunicare loro che sarebbe partito. La settimana prima aveva mandato una richiesta alla scuola di magia elementare, che era stata accolta. Era quindi necessaria la sua presenza per l’addestramento. La mattina del giorno dopo sarebbe partito, ed era quindi ora di aggiornare i coniugi Frazer, che sarebbe partito, come da loro richiesto, per imparare a difendersi. Ovviamente a Mithra interessava solo imparare, che il tutto fosse anche utile alla propria incolumità nei viaggio, era un aspetto secondario. Dopo le congratulazioni di Corbin, e i piagnistei della madre, nonostante la prima parte dell’addestramento sarebbe durato solo pochi giorni, finalmente fu libero di preparare il bagaglio.
    -Quaderno, e matita sono dentro. Vestiti messi; spuntino leggero come un macigno della mamma, messo; libro sull’alchimia, messo. Posso mettermi in viaggio!-
    La notte fu insonne, l’eccitazione e l’idea dell’evento tennero sveglio Mithra per tutta la notte. Nei rari momenti di dormiveglia, i suoi sogni erano caratterizzati da elementi fantastici e poco probabile che lui inconsciamente legava a quel mondo a lui comunque sconosciuto.
    La mattina si alzò prima di tutti, e per evitare saluti strappalacrime, si mise in viaggio senza salutare e senza svegliare nessuno.
    Aveva più di una volta pensato e valutato che scelta fare,e alla fine la magia gli era sembrata la più adatta alla sua indole. Aveva in testa un’idea. Voleva imparare per metterla in pratica e farsi un nome, non solo come studioso, ma anche come viaggiatore. Voleva impregnare la sua figura di carisma e miticità.
    Benché si trattasse di pensieri ambiziosi, era convinto che quello dell’ambizione fosse un elemento importante per raggiungere obbiettivi difficoltosi e impegnativi. La differenza sostanziale tra una persona mediocre, e una importante sta, oltre che in fattori quali il sangue, il talento, le parentele, ecc, anche nell’ambizione. Ovviamente la parte sana, quella che ti spinge a migliorare, a superare i propri limiti, quella insomma che meglio si congiunge con la determinazione; non certo la parte più malsana che può condurre all’ossessione. Nonostante anche quella portasse degli splendidi risultati, privava però la mente di un elemento importate, considerato da Mithra fondamentale: la lucidità.
    Il viaggio del giovane mezz’elfo proseguì tra contorti ragionamenti e melodie che, come al solito cominciavano a scriversi e delucidarsi nel suo personale teatro interiore. L’alternarsi del sole con la luna, lo scorrere del tempo, il cambio di temperatura e di umidità al quale fu esposto, servirono semplicemente a constatare quanto vicino fosse il suo obbiettivo man mano che camminava, a passo spedito e sicuro.
    L’unica sosta che fece, per mangiare e riposare le stanche gambe, la usò anche per scrivere.
    Scrisse i suoi pensieri, quelli che lo condizionavano, quelli passeggeri e fugaci, ma anche quelli più radicati, che lo condizionavano. Aveva deciso che li avrebbe riletti una volta terminato l’addestramento, per verificare se il suo essere, la sua persona, avesse subito un cambiamento, possibilmente un’evoluzione.
    Rimase dunque sotto il sole un po’ più a lungo del dovuto. La sua pelle, normalmente biancastra, quasi lattea, si colorì leggermente, divenendo rosea. Anche i suoi capelli si schiarirono leggermente, facendo risaltare alcune ciocche più bionde ed alcune ramate, tipico di coloro che hanno capelli castani come i suoi.
    Riprese dunque il cammino che finalmente, lo condusse alla meta.
    La scuola era imponente, maestosa, titanica.
    Il portone di pietra era semiaperto e sorvegliato da numerose guardie. Si rivolse a una di loro per informazioni, riferendo il motivo della sua visita, e questa si offrì gentilmente di condurlo alla stanza al quale era stato assegnato.
    Sui volti della gente c’erano tracce di eccitazione ed agitazione. Era come se avessero visto qualcuno che li aveva sconvolti in modo inaspettato. Chiese informazioni alla guardia che gli comunicò l’arrivo di una persona importante, che aveva allietato ma anche reso ansiosi tutti i presenti.
    La guardia parlò per diversi minuti, ma lo sguardo e l’attenzione di Mithra era ormai persi, vagavano per la struttura soffermandosi su qualsiasi cosa fosse nuova per il giovane. Drappi sfarzosi, decorazione e affreschi coloratissimi fecero luccicare gli occhi del curioso ragazzo.
    Finalmente fu scortato fino alla porta della stanza. Salutò cordialmente la guardia ringraziandola, ed entrò.
    La porta si aprì subito, ma nella sua mente quel momento fu lento, vissuto e assaporato. I cardini non cigolarono. La porta che dava sul suo futuro, che gli avrebbe forse cambiato la vita, cigolava.
    Gli venne da ridere. Sorrise quindi in modo composto e quasi fanciullesco, ingenuamente.
    La stanza era del tutto diversa da come l’aveva immaginata e rispecchiava a pieno la magnificenza dell’intera struttura. Il rosso e l’arancione dominavano, esaltati dalle sfaccettature dorate che ne amplificavano le già sgargianti sfumature. La parete opposta era del tutto diversa, in vetro. All’interno erano contenute una quantità indefinita di ampolle, boccette fiale di vetro, contenenti gli ingredienti più colorati e variegati che avesse mai visto. Aveva da poco letto l’importanza dei vari elementi e delle varie erbe nella magia più primitiva; si accennava alla simpatia, ma il discorso era lungo e non gli andava di pensarci.
    Fece qualche passo avanti, e sorrise nuovamente quando riconobbe entrambe le figure presenti nella stanza: <<non è possibile! Buon giorno signori miei, è un piacere vedervi!>>
    Sho sembrava un grillo impaziente di saltare come una molla da una parte all’altra della struttura, mentre l’elfa mostrava eccitazione ma con elegante compostezza.
    Sorrise e si avvicinò ai due, in attesa che il giorno più strano che avesse mai vissuto cominciasse veramente.


     
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  4. -Midnight-
     
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    I tre giovani stavano facendo conoscenza. Benchè fossero di tre estrazioni sociali differenti e fossero cresciuti in maniera diversa, si trovavano lì, in quel luogo, con un medesimo scopo. Imparare la magia elementare e mettersi in contatto con la natura. Dopo qualche minuto di attesa la porta che, a turno, li aveva condotti in quella sala si aprì nuovamente, lasciando entrare un signore anziano. Era più alto del più alto di loro e aveva una bella barba bianca, alla quale purtroppo non corrispondeva alcuna capigliatura. Si avvicinò con i suoi profondi occhi castani e li squadrò dalla testa ai piedi.
    -Benvenuti apprendisti. Il mio nome è Morgan e sarò il vostro insegnante fin tanto che deciderete di restare qui o, se preferite, di tornarci in futuro. Oggi imparerete la conoscenza teorica di tutti gli elementi fino a quando il sole non deciderà di lasciarci. A quel punto vi impegnerete per avere il vostro primo contatto con la natura. Domande?-
     
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  5. LunaTyche
     
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    Ithil


    Elfo

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    AsKoU
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    Lo sguardo vagò ancora un pò sulle boccette custodite nella grossa vetrata infondo alla sala,persa nel pensiero di quanto tempo avessero impiegato a raccoglierle e a catalogarle sentii, improvvisamente, la porta aprirsi e dei passi muoversi verso di me. Lontano da me, all'interno della sala, fece capolino un piccolo uomo armato di zaino e di entusiasmo cominciò ad esclamare meravigliato alla vista di tanta bellezza. Ridacchiai sommessamente quando mi resi conto che non si era accorto di me e solo quando mi fu così vicino da notarmi si voltò verso di me facendomi notare la bellezza di quelle ampolle. Eh già, probabilmente nella sua testa quei colori fecero lo stesso effetto che nella mia e la sua voce carica di entusiasmo e di gioia non fece altro che accentuare l'eccitazione che covavo nel cuore per quell'esperienza
    oh si ... si potrebbe stare tutto il giorno a fissarle tanto sono luccicanti, ma non credo ci sia concesso tutto il giorno per farlo
    dissi sorridendo, spostando lo sguardo dall'uomo alla vetrina e nuovamente dalla vetrina all'uomo, portaiuna ciocca di capelli dietro l'orecchio e tesi l'altra mano verso il piccolo uomo per presentarmi
    Io sono Ithil
    sussurrai appena in attesa che si presentasse allo stesso modo. Ma prima che potessi sentire la sua voce ecco che la porta si aprì nuovamente e fece la sua comparsa una figura non del tutto sconosciuta. Per chissà quale gioco del destino, in quella sala della scuola di magia, fece capolino il ragazzo incontrato sulla parte alta della città due notti prima. La cosa mi fece piacere, era stato piacevole chiacchierare con lui durante quella notte un pò triste figurarsi averlo nella stessa aula a fare lezione insieme. Mi voltai verso di lui allargando il sorriso e alzando la mano in segno di saluto ridacchiai
    è un piacere rivederti Mithra, questa esperienza comincia a farsi interessante
    conclusi ridacchiando quando, qualche minuto dopo, la porta si aprì nuovamente e stavolta a fare il suo ingresso fu un uomo dalla lunga barba e dalla veneranda età. Ci guardò e io istintivamente portai le mani giunte appena sopra il grembo prestando attenzione a ciò che stava per dire. Ci diede il benvenuto presentandosi,dicendo che sarebbe stato il nostro maestro presi un bel respiro e ascoltai ancora ciò che aveva da dire. Quando chiese se c'erano domande mi limitai a scuotere la testa e ad attendere, infondo ero troppo agitata per formulare qualcosa di concreto


     
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  6. Dani D. Monkey
     
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    Mithra Frazer


    EdhelNer

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    Non poteva credere ai suoi occhi, il percorso di magia che avrebbe affrontato sarebbe stato accompagnato dalle due persone più strane che avesse mai visto. Era felice di avere al suo fianco l’elfa per via della sua certa e naturale propensione alla magia naturale, oltre che per la sua bellezza e compostezza; ed era anche piacevolmente sorpreso dalla presenza di Sho che con il suo straripante entusiasmo avrebbe certamente spinto lo strano ed eterogeneo gruppo.
    Eterogeneo. Riflettendo, non c’entravano niente l’uno con l’altro. Ed era ottimo. Quale migliore stimolo della diversità? La possibilità di continuare a conoscere le cose con visioni diverse era senz’altro qualcosa che incuriosiva il giovane partecipante.
    Mithra sorrise, non poté farne a meno. Fece appena qualche passo verso i suoi compagni, quando alle sue spalle comparve quello che sarebbe stato il loro insegnante. Morgan.
    Era alto, ma non imponente. La sua folta e lunga barba bianca attirava l’attenzione almeno quanto la sua scintillante pelata. Dava l’idea di essere estremamente anziano, ma parecchio in forma ed immensamente saggio. Ricordò a Mithra un’enorme quercia secolare, con la chioma verde e ricca, un tronco imponente e vivo, in mezzo a un prato ancora umido dalla notte precedente, con un cielo azzurro e limpido alle spalle, illuminato e nutrito dal sole.
    Trasudava carisma e una certa simpatia, ma anche fermezza, decisione e rigore.
    Sarebbe stato interessante imparare e studiare il potere della natura, prima di viverlo e applicarlo.
    Avrebbe voluto dire qualcosa del tipo: “si ho solo una domanda, quando si comincia?”, ma era certo che qualcosa del genere, anzi forse qualcosa di più pittoresco, sarebbe uscito dalla bocca di Sho. Quindi lasciò la scena al piccolo hobbit, si limitò a sorridere scuotendo la testa.
    L’unico desiderio che aveva era quello di iniziare e soverchiare tutto ciò che aveva imparato fino ad allora, contava sulla guida di Morgan, e la compagnia dei due strani individui. La volontà c’era e le capacità non mancavano certamente a nessuno di loro.
    -Le premesse sono davvero confortanti!-


     
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  7. LunaTyche
     
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    Dani tocca prima ad ORSO. Per questo giro va cosi ma poi rispettiamo i turni

    Io
    ORSO
    Dani
    MIDNIGHT (Q.M.)
     
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  8. -ORSO-
     
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    Sho Underhill


    Hobbit

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    Quando la ragazza disse il suo nome, tornai con la mente alla realtà, distolsi lo sguardo dalle ampolle, e mi voltai verso di lei sorridente e gioioso! ricambiai la stretta di mano con entusiasmo e ridendo come un bambino! Ero esaltato!
    tanto tanto piacere! Io sono Sho! dissi con foga e stavo per chiederle come mai fosse qua, come era arrivata, da dove e altre mille domande spinte dalla famosa curiosità degli Hobbit, quando sentii il portone per il quale ero entrato, aprirsi!
    Mi voltai con gli occhi lucidi per la curiosità e vidi che era entrato un tipo alto e slanciato...mi sembrava familiare e più si avvicinava, piu quella sensazione si fece tale, finche non notai chi fosse realmente!
    Saltellai dalla gioia, ridendo come un forsennato gesticolando con una mano verso di lui! Salve! Salve! Hahahah! Che piacevole incontro! dissi per poi cercare di darmi un contegno....che sparì non appena sentii la ragazza salutare Mithra come fosse un caro amico
    Ooooooh! Ma allora anche te conosci lui! HAHAHAHAH! Ma che piacevole incontro! Veramente delizioso! sorrisi a quei due personaggi ma il mio sguardo fu nuovamente catturato dalle ampolle....mi stavo chiedendo se quelle essenze, si sarebbero potute usare in cucina....non vedevo l'ora di imparare ache io ad impollare quelle cose per poi poterle assaggiare! Stavo leggendo le varie etichette quando il portone si apri di nuovo....mi voltai naturalmente super curioso di vedere chi fosse e dalla mia bocca usci l'ennesimo "Oooooh"! Era spuntato fuori un anziano pelatone con una lunga barba bianca che ci accolse e cominciò a parlare di quello che sarebbe successo in quella scuola! Quindi tutti eravamo li per imparare la magia elementale? ma che cosa bella!
    In ogni caso io continuavo a guardare la barba di quel tipo, ne ero incantato, tanto da sussurrare "ma che barbone biancooo" senza preoccuparmi se qualcuno mi avesse sentito....
    lo ascoltai attentamente per poi alzare la mano quando chiese se ci fossero state delle domande....naturalmente non potevo non averne!
    Io ne ho una....a che ora si mangia? abituai come eravamo a fare molti pasti, noi Hobbit avevamo semrpe fame! avevo pranzato, certo,....ma esisteva anche il secondo pranzo, la merenda, il pre cena, la cena e lo spuntino di mezzanotte

     
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  9. -Midnight-
     
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    Morgan fu subito incuriosito dal trio che gli era capitato davanti, quasi come loro lo erano stati da lui. Senza dubbio un gruppetto molto eterogeneo, non si poteva dire niente su questo stranissimo e male assortito insieme di persone. Tuttavia un vero maestro non si sceglieva gli allievi e lui ne aveva visti tante passare per quelle mura. Sarebbero stati all’altezza? Soltanto il tempo avrebbe potuto dirlo. Abbozzando un sorriso alla domanda di Sho decise di rispondergli cordialmente
    -Mangeremo quando calerà il sole. In questa scuola si fanno due grandi pasti all’alba e al tramonto, in mezzo siamo sempre troppo occupati per pensare il cibo. Tuttavia in questi due pasti si può e si deve mangiare a sazietà-
    Disse il vecchio Morgan decidendo di cominciare.
    -Per favore ora prestatemi attenzione-
    Aggiunse mentre stendeva in avanti il braccio verso di loro. La mano aperta con il palmo rivolto verso l’alto, in modo che tutti e tre potessero benissimo vederlo. Improvvisamente dalla sua mano cominciarono ad apparire piccole fiammelle che lentamente la circondarono totalmente. La carne tuttavia non sembrava bruciare e nessun dolore appariva sul volto di Morgan.
    -Questo, signori miei, è il fuoco, il primo elemento che studieremo quest’oggi, anche se a livello teorico. E’ l’elemento del rinnovamento. Ci riscalda o ci brucia, crea o distrugge a seconda degli intenti che l’utilizzatore ci imprime. Come tutti gli incantesimi richiede grandissima attenzione e il massimo controllo-
    Conclusa la frase fece sollevare il globo di fuoco ben oltre la sua mano, facendogli poi fare un cerchio intorno alla sua testa.
    -Con il tempo, imparerete a conoscere il fuoco come voi stessi, ne dovrete capire la natura per controllarlo e per crearlo. Voi dovrete diventare lui e lui dovrà diventare voi-
     
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  10. LunaTyche
     
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    Ithil


    Elfo

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    L'uomo difronte a noi tre continuava a guardarci con uno strano sorriso sulle labbra, con il sorriso di chi nella propria esistenza ne ha viste tante, forse troppe. Di certo non sarebbe stato lo strano connubio tra un elfo, un mezz'elfo ed un hobbit a meravigliarlo anzi, probabilmente era passato di li qualcosa di ancora più strano e divertente di noi tre. Mithra, come me, rimase in silenzio. Per quanto avevo chiacchierato con lui qualche notte prima avevo afferrato la complessità che agitava la sua mente quasi quanto la mia, ma dovetti destarmi dal nuovo giro di pensieri che stavo formulando alla domanda del nostro piccolo amico che mi fece sorridere teneramente. Infondo aveva ragione, nutrirsi era importante e probabilmente avremmo speso molte delle nostre energie durante le lezioni. L'uomo dalla lunghissima barba bianca abbozzò un sorriso alla domanda di Sho e gli rispose cordialmente, spiegandogli che avremmo mangiato all'alba e al tramonto, passando l'intera giornata alle lezioni. In realtà nessuno di noi tre sapeva quanto tempo sarebbe trascorso prima di uscire di li ma, per quanto mi riguardava, potevo rimanerci anche tutta la vita. Fù proprio mentre mi dicevo che sarebbe stato bellissimo apprendere tutto e subito, la mano dell'uomo si protese in avanti e lentamente fu invasa dalle fiamme. Sgranai gli occhi:avevo visto qualcosa di simile da mia madre ma lei prediligeva l'acqua senza alcun dubbio. Guardare il fuoco intorno alla mano dell'anziano maestro mi colse alla sprovvista e quasi ne fui ipnotizzata. Ogni colore che bruciava all'interno delle fiammelle mi sembrava così unico e raro da volerlo afferrare con la vista e fissare nella mia mente per sempre. Quel fuoco mi apparve diverso e non so perché! Il maestro cominciò a spiegarci le varie funzioni del fuoco e mentre parlava, il globo di fuoco si sollevò dalla sua mano fluttuando quasi sulla sua testa, girandovi intorno. Noi dovevamo diventare fuoco, il fuoco doveva essere noi. Rimasi per qualche minuto ancora a guardare e poi presi coraggio, avanzando di un passo presi un bel respiro e mi rivolsi all'uomo
    maestro mi perdoni....Ithil di Tagath
    cominciai a dire presentandomi prima in modo da permettere all'uomo di chiamarmi in qualche modo
    mi chiedevo....è possibile che ci si senta attratti da un'elemento piuttosto che da un'altro?
    dissi ancora facendomi più serena e curiosa
    insomma è possibile che non si riescano a governare tutti e quattro gli elementi ma solo uno o due nel corso della propria esistenza?
    conclusi fissando l'uomo e attendendo una sua risposta rimasi in silenzio davanti a lui.

     
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  11. -ORSO-
     
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    Sho Underhill


    Hobbit

    MjFMs
    Qnw9y
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    continuai a guardare affascinato quel signore...aveva una voce magnetica, che ti entrava dentro le orecchie e si incollava al cervello...quella sensazione però durò poco! Appena rispose alla mia domanda riguardo i pasti, il mio volto divenne da allegro e gioioso che era a disperato! Solo due pasti al giorno? O cavolo! Ma noi Hobbit mangiavamo almeno sette volte al giorno! nessuno poteva resistere con cosi poco cibo!
    Stavo per controbattere, con la voce un po balbettante, quando però il professore si rimise subito a parlare!
    Mi zittì e lo cominciai ad ascoltare.....di certo quando ci sarebeb stato del tempo libero, avrei parlato di quella cosa o ancora meglio, me ne sarei sgattaiolato in cucina a farmi amici i cuochi cosi da cucinarmi qualcosa quando volevo....a volte sapevo usare il mio bel faccino da angioletto e il mio carattere da bambino per ottenere quello che volevo....ma erano rarissime le volte che lo facevo! odiavo le bassezze e solo in casi estremi le usavo....e questo era decisamente il piu estremo! Due pasti! Qui mi volevano morto!
    In ogni caso, il mio sconforto scomparve all'improvviso vedendo che dalla mano del professore cominciavano a spuntare delle fiammelle arancioni che mano a mano andavano a formare un globo su di essa, che cominciò poi a voltegigare intorno alla sua testa!
    Il mio stupore fu al massimo! Era cosi colorato quel globo di luce....cosi arancione, cosi giallo e cosi rosso....
    woooooo! Ma è coloratissimooo! mi veniva voglia di avvicinarmi e toccarlo, mi ispirava fiducia e mi sentivo riscaldato!
    Non vedevo l'ora di poter riuscire a fare quelle cose anche io quindi stetti ad ascoltare con attenzione....
    Guardai l'elfa chiedere al professore se ci fosse una certa affinità tra una persona ed un solo elemento....bella domanda! Anche io ne avevo una da fare però adesso non avevo voglia! Ero incantato da quella luce che si muoveva e se non l'avesse tolta da li, di certo io non sarei riuscito a seguire una sola cosa di quello che avrebbe detto, tanto mi distraeva quel globo!
    Ero eccitato! non vedevo l'ora di riuscire a far uscire dalle mie dita piccole fiammelle! Avevo scelto la strada giusta! Le armi non mi si addicevano! Meglio la forza della Natura!

     
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  12. Dani D. Monkey
     
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    Mithra Frazer


    EdhelNer

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    Sapeva esattamente dove guardare e quando. Non appena il maestro rispose alla domanda sui pasti posta da Sho, Mithra si girò a guardare la reazione del suo amico. La faccio fu come un vetro infranto da un sasso scagliato con violenza, dal allegro e felice qual’era, il maestra aveva reso l’hobbit un essere distrutto e privo di spirito. Soppresse una risata a stento, la situazione, nonostante fosse una tragedia per il suo compagno, a lui sembrò esilarante, ma non era il caso di ridere così di fronte al nuovo insegnate.
    Ma l’evento che lo colpì di più fu ovviamente l’apparizione del piccolo globo di fuoco. Fu breve ma intensamente emozionante. I colori che componevano la sfera, lo scricchiolio del fuoco quasi come fosse in un camino acceso, persino l’odore riuscì a sentire, come se nell’area fosse dissolto del pulviscolo sulfureo. Sentì il suo viso diventare più rosso, quasi come se potesse percepire il calore lui stesso sulla sua sensibile epidermide. Trattenne il fiato quando il maestro sfoggiò uno strepitoso controllo su quella sfera, facendola vorticare attorno alla propria testa. Dietro di se, la sfera lasciava una breve scia colorata e incandescente di colore rossastro, a Mithra sembrò quasi di avere la vista sfocata. Fu rapito da quella breve esibizione. Il suo interesse per la magia adesso era totale, probabilmente con il proseguimento si sarebbe trasformato in devozione totale, quasi come fosse una causa di vitale importanza, il che in parte era vero.
    Fu destato da quella visone dalla interessante e pertinente domanda di Ithil. Era qualcosa a cui ancora non aveva pensato. Cominciò a riflettere sul fatto che probabilmente si sarebbero potuti apprendere tutti gli elementi, ma che inevitabilmente si sarebbe usato quello più affine al proprio essere, conservando gli altri per casi più particolari o addirittura per le emergenze.
    Ma l’idea di poterli usare tutti face venire in mente una domanda al giovane apprendista, che decise però di conservare nel cassetto della memoria per un momento successivo.
    Prima che il maestro rispondesse, pose comunque una domanda anche lui:
    <<si maestro, anche io ne avrei una: esattamente in cosa consisterà questa fase di full immersion con lo studio degli elementi?>>
    Attese quindi la risposta ad entrambe le domande, scalpitando però per iniziare il lavoro teorico e pratico della magia.
    -spero che non si dilunghi in spiegazione e che ci dia un libro in mano al più presto!-


     
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  13. -Midnight-
     
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    Morgan ascoltò tutte le domande con attenzione. Esse rappresentavano la curiosità e l’intelligenza di coloro che l’avevano fatte e per un attimo il maestro si rincuorò del fatto di non avere davanti delle persone prive di spirito di iniziativa. Tuttavia le sue uniche parole furono
    -Le domande a tempo debito-
    Detto ciò chiuse la propria mano e spense così facendo la fiamma che tanto aveva attirato la loro attenzione. Era il momento di andare avanti e proseguire con la lezione. Avevano ancora tante cose da fare prima di poter passare alle domande. Fatto ciò tese l’altra mano che immediatamente cominciò a bagnarsi e a produrre acqua. Dopo aver formato una sfera di acqua nel palmo, Morgan continuò la sua lezione.
    -L’acqua è un elemento potente, si insinua, distrugge lentamente, scava la roccia e la terra e apparentemente è inarrestabile. E’ un elemento di pazienza e in questa virtù trova la sua forza. Grazie ad essa la terra produce vita, senza di essa c’è solo la morte. E’ anche una grande difesa perché attutisce ogni cosa e ogni colpo-
    Detto questo tacque affinché tutti potessero assimilare il contenuto di quel piccolo insegnamento.
     
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  14. LunaTyche
     
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    Ithil


    Elfo

    MjFMs
    AsKoU
    MjFMs



    Ci sarebbe stato il tempo per le domande ma probabilmente la mia curiosità era stata anche inopportuna e inaeguata in quel momento. Alle parole del maestro rimasi in silenzio accennando di si con la testa, notando come però lo stesso Mithra fosse incuriosito quanto me. Ero felice di avere due compagni di addestramento che stimolassero anche loro la situazione, insomma qualcuno troppo idiota avrebbe reso sicuramente la situazione noiosa. Sho continuò a guardare la sfera fluttuare intorno alla testa del nostro maestro e ,quando si spense, la mano del maestro prese lentamente ad emettere acqua formando, al suo interno, la stessa sfera che aveva crato poco prima. Mi pietrificai anche a quel piccolo prodigio: l'acqua mi metteva pace, tranquillità e sicurezza, rappresentava per me mia madre e il suo grembo, quel luogo sicuro dove potevo rifugiarmi quando mi sentivo piccola e indifesa. Ma nonostante l'acqua mi facesse quello stranissimo effetto era sicuramente la veemenza del fuoco a scalpitarmi dentro, la sua prorompenza e la sua forza distruttiva erano qualcosa che più si avvicinavano a me. Mi chiesi quasi come potevo amare con la stessa intensità due cose cosi diverse, la quiete donata dall'acqua e la forza istintiva del fuoco. Non sapevo dare risposta, sapevo solo che avrei dovuto aspettare per conoscere quale dei due elementi mi fosse più vicino e piu consono.



    perdonate il ritardo e il post orrendo ç_ç
     
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  15. -ORSO-
     
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    Sho Underhill


    Hobbit

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    Qnw9y
    MjFMs



    Fu la votla dell'acqua e questa volta il globo che andò a formarsi sulla sua mano, era di un blu intenso!
    Il mio stupore fu pari a quello che ebbi per il fuoco, incnatato dal suo colore e dalla consistenza liquida che aveva, ma in me crebbe anche un piccolissimo senso di ansia...i miei genitori erano morti in mare e quindi io con l'acqua non avevo mai avuto un buon rapporto, evitavo di andare a fare il bagno e andare a pescare, anche se ero nato in una città portuale....Nonostante ciò mi sentii attirato anche da quell'elemento! Era praticamente inevitabile il sentire qualcosa di forte e vivo crescere dentro di se quando si trattava di elementi naturali...noi Hobbit eravamo un tutt'uno con essi e anche se magari non ci piaceva uno di loro, sentivamo comunque un richiamo che ci spingeva verso di essi!
    Ascoltai quello che disse il signore barbuto, perdendo il mio sguardo sui riflessi blu che quel globo dava alla sua barba...mi venne da ridere ma cercai di trattenermi...
    Non vedevo l'ora di poter controllare anche io quegli elementi, di potermi divertire a giocherellare con loro...chissà quanta strada era necessaria prima di poter diventare un vero maestro...mi sarei fatto crescere il barbone come quel signore!
    Mi guardai poi in giro, guardando il viso degli altri due "compagni di corso" e notando che anche loro, sebbene un po piu contenuti, erano stupiti e meravigliati quanto me!
    Battei le mani saltellando appena, eccitato all'idea di poter un giorno fare tutte quelle cose, di poter finalmente intraprendere il mio viaggio alal ricerca delle varie ricette di tutta Havok....
    per un attimo, la mia mente iniziò a vagare in visioni di me stesso che cucinavo usando gli elementi, facendo volteggiare gli ingredienti, tagliandoli e cuocendoli solo con la forza della magia...sul mio viso apparve un'espressione di puro estasi!

     
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