Fine della caccia

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    Illyria


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    Era stata una lunga e strenua caccia: Illyria aveva inseguito la sua preda in lungo e in largo fino ad arrivare al Lago Faranth dove aveva abbattuto la splendida cerva che avrebbe sfamato lei e il nonno per una buona settimana. Illyria raramente si era allontanata così tanto da casa per inseguire un animale, ma quella cerva dallo sguardo fiero l'aveva guardata in un modo insopportabilmente altezzoso prima di fuggire via: una sfida che non avrebbe potuto non accogliere.
    E così si ritrovò ad estrarre la sua terza freccia dall'animale, esangue a terra. Illyria si alzò in piedi e vide, con sollievo, che l'acqua del Lago era fresca ed invitante; si avvicinò alla superficie e cominciò a lavarsi le mani e le braccia dal sangue, godendo della frescura che l'acqua limpida le dava. Si sciacquò anche il viso, madido di sudore, e resistette a stento all'impulso di tuffarsi; avrebbe fatto scorta di acqua fresca prima di rimettersi in viaggio per tornare a casa dal nonno, scommetteva che già si stava preoccupando! Da quando la vecchiaia lo aveva sopraffatto, obbligandolo a letto, era diventato piuttosto irritante!
    Illyria si alzò riluttante dallo specchio d'acqua e si guardò intorno, cercando qualcosa tra gli alberi. Fece un fischio lungo, prolungato nel silenzio del bosco intorno, che si diffuse nell'aria come una nota soave.
    Dopo qualche secondo di attesa, il nitrito di un cavallo le strappò un sorrisetto soddisfatto: Jibriel l'aveva sentita e ora stava venendo ad assisterla, Illyria sapeva di aver fatto bene a non legarlo da qualche parte.
    Uno splendido cavallo color dell'ebano comparve al galoppo tra gli alberi e si fermò davanti a lei, guardandola con due profondi occhi neri; Illyria gli andò incontro, sorridendogli con dolcezza e accarezzandolo sul petto e sul collo.
    "Buono, buono!"
    Jibriel poggiò il muso sulla sua guancia, affettuoso: Illyria prese le redini e lo condusse allo specchio d'acqua dove il cavallo avrebbe potuto bere mentre lei avrebbe caricato la cerva sul suo dorso. Magari avrebbe anche fatto un tuffo in acqua prima di ripartire, un pò di ristoro sarebbe stato più che gradito.

     
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  2. LunaTyche
     
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    Ithil


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    Fù ridendo come una matta che arrivai al lago Faranth quel giorno, fu ridendo che scesi dalla groppa di Elros per proseguire a piedi fino alle sponde del lago dove mi sarei rilassata per qualche istante. Come sempre l'avevo fatta in barba a quei quattro incompetenti delle guardie di palazzo e ,come sempre, mi ero divertita in una delle mie scorribande all'interno del reame boscoso senza alcuna scorta. Essere la principessa di Tagath era estenuante, davvero. A giorni sarei partita per Miremel e non ne ero entusiasta:i capi dell'Alleanza si sarebbero riuniti al palazzo e avrei passato tre o quattro giorni in balia della noia. Tanto valeva svagarsi un pò prima della partenza no?
    Fu mentre Elros camminava al mio fianco che,arrivata ai cespugli che circondavano il lago, intravidi la figura di una donna china sulle acque del lago, intenta a pulirsi le mani e le braccia da qualcosa che rese torbido lo specchio d'acqua per un po. L'odore acre e pungente del sangue mi fece spostare lo sguardo da lei a quella che riscoprii essere una splendida cerva uccisa forse dalla stessa donna. Presi un profondo respiro e continuai ad accarezzare Elros sul collo e sul muso, uscendo dai cespugli a passo lento mi limitai a guardare la donna e il suo cavallo nero che con un sol fischio le era corso incontro. Sorrisi, non era raro che gli esseri umani si spostassero fino al nostro reame, ma non era neanche così usuale avere ospiti tanto che, la sua vista, mi rallegrò profondamente facendomi avvicinare alla giovane
    Noto che Ashkoort vi ha dato i suoi frutti
    dissi con un tono pacato e tranquillo ma allo stesso tempo pungente e non troppo remissivo, riferendomi alla povera cerva uccisa in un modo così brutale. Dal canto mio era raro che pensassi a far del male a qualcuno o a qualcosa, figurarsi ad un animale indifeso come quello.
    Elros se ne rimase al mio fianco calando il grosso musone nell'erba fresca delle sponde, mentre la mia mano ancora lo coccolava dolcemente sulla folta criniera non scollai lo sguardo dalla cacciatrice affiancata dal suo cavallo nero
    perdonate l'invadenza ma non ho potuto far a meno di notare...
    aggiunsi facendo cenno con lo sguardo alla povera bestiola
    io sono Ithil...e voi?
    conclusi avvicinandomi ancora un pò per guardarla meglio.



    perdona il post orrendo ma Ithil è ancora in rodaggio XD
     
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    Illyria


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    Illyria si voltò lentamente verso la sua interlocutrice e il suo sguardo si incupì immediatamente: un'elfo, una femmina, e a giudicare dai vestiti e dal suo portamento, era di nobile casato. Illyria la guardò con diffidenza, reprimendo l'odio che provava per la sua specie; il nonno diceva sempre che non si aveva alcun motivo di essere scortesi, nemmeno con il nemico.

    "Si, dopo un anno di carestia"

    Replicò fissando il cervo e rimuovendo con un gesto secco la freccia dal suo corpo; la gettò a terra, in riva al lago, dove più tardi l'avrebbe lavata. Aveva intenzione di prendersi una pausa prima di caricare l'animale in sella a Jibriel.

    "Dopo una settimana di inseguimenti, ho tratto le mie soddisfazioni"

    Disse ancora, riponendo l'arco con la faretra nella sacca appesa alla sella di Jibriel. Quella donna elfo non le dava l'impressione di essere pericolosa, ma non si poteva mai sapere. In caso di pericolo, Illyria portava sempre un piccolo pugnale alla vita, non le ci sarebbe voluto molto per estrarlo.

    "Ithil?"

    Domandò, voltandosi corrugando la fronte a quel nome. Se non sbagliava, quello era il nome della principessa delle Terre dell'Est; impossibile che fosse lei, quante probabilità c'erano di imbattersi nella principessa al di fuori del castello, nel territorio selvaggio?

    "Come la principessa? Io sono Illyria"

    Rispose alla domanda, chiudendo la sacca e issandola bene sulla sella di Jibriel. Si chinò poi sulle acque del lago e si lavò le mani, sciacquandosi anche il viso, rinfrescandosi. Principessa o no, Illyria aveva proprio bisogno di una pò d'acqua fresca per riprendersi, anche se non l'avrebbe mai ammesso, quella caccia era stata molto faticosa.

    "Non sembrate una cittadina"

    Osservò poi, asciugandosi le mani e la fronte con un fazzoletto di cotone con una piccola K ricamata sopra. Riportò lo sguardo sulle belle vesti della giovane elfo e rimase impassibile ad aspettare una sua risposta mentre si asciugava anche il collo e il viso.


     
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  4. LunaTyche
     
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    Ithil


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    La donna difronte a me mi guardò con indifferenza, come se non fosse per nulla felice di avermi li si chinò sulla bestiola e ne estrasse la freccia che le trafiggeva il corpo. Non ero molto portata per la caccia ma non condannavo chi la praticava, semplicemente ero io a non avere il coraggio necessario per uccidere un animale. Continuai a tenere la mano sul collo di Elros mentre la ragazza mi spiegava che c'era stato un anno di carestia e che da quell'inseguimento aveva tratto la sua soddisfazione. Sorrisi, lasciando che si lavasse le mani e si rinfrescasse il collo la osservai in tutti i suoi movimenti con aria pacifica, notando con quale dimestichezza riuscisse ad issare la cerva sul suo cavallo nero e con quanta abilità e sicurezza si muoveva in presenza di quell'animale morto. Insomma , sembrava che la caccia fosse una cosa che praticava tutti i giorni, ma probabilmente era così. Non tutti vivevano rinchiusi in un palazzo dalle mura troppo alte per vedere anche solo un albero. Sospirai al pensiero di me come un uccellino in gabbia e continuai a rimanere con lo sguardo fermo su di lei che prese a lavarsi le mani nel fiume, associando il mio nome, ovviamente, al ruolo che occupavo in quella città. Nella sua domanda velatamente ironica si palesò la sua meraviglia nel vedermi li, continuando ovviamente a presentarsi
    E' un piacere conoscerla Illyria
    sussurrai quasi addolcendo lo sguardo e piegando le labbra in un sorriso sereno lasciai Elros a brucare la sua erba fresca e mi avvicinai alla donna tenendo le mani giunte sul grembo
    io vorrei non sembrare una principessa
    dissi flebilmente prendendo un profondo respiro e alzando gli occhi al cielo per un secondo, tornai serenamente a guardare la donna
    non è raro che io venga qui, infondo Tagath non è cosi lontana e questo è il luogo più tranquillo per schiarirsi le idee
    aggiunsi sollevando le maniche del mio vestito, avvicinandomi alla sponda del lago sorrisi a me stessa immergendo le mani e i piedi nelle fresche acque del lago che erano tornate nuovamente limpide e cristalline
    e vogliamo parlare delle acque? credo non ci sia luogo più bello in queste terre...davvero
    conclusi per un attimo ritornando con il volto sorridente sulla donna che si asciugava il viso e il collo dopo una lunga fatica
    da dove venite Illyria?
    La mia domanda arrivò spontanea e abbastanza invadente, ma sperai che la donna non si infastidisse più del dovuto, infondo ero solo una gran curiosona.


     
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    Illyria


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    Dunque aveva fatto centro, era proprio con la principessa di quelle terre che stava parlando. Che singolare incontro! Illyria non avrebbe potuto descrivere una giornata più strana di quella; non era da tutti i giorni incontrare la principessa degli elfi, Illyria non sapeva se definirsi lusingata, sorpresa o disgustata, dato il suo pregiudizio sulla razza elfica. Al momento però le interessava più assicurarsi che il frutto delle sue fatiche non venisse a mancare.

    "Dovreste curare di più i vostri abiti se non volete apparire tale. Sono quelli che vi tradiscono"

    Disse accennando agli eleganti e raffinati vestiti che Ithil indossava. Chiunque al di fuori di un palazzo reale si sarebbe reso conto che quella fanciulla era nobile, non tutti possedevano quel tipo di seta sulla pelle.

    "Per non parlare delle vostre movenze."

    Si sciacquò ancora una volta il viso nell'acqua fresca, gioendo di quella sensazione di benessere profondo.

    "Ithil?"

    Domandò, voltandosi corrugando la fronte a quel nome. Se non sbagliava, quello era il nome della principessa delle Terre dell'Est; impossibile che fosse lei, quante probabilità c'erano di imbattersi nella principessa al di fuori del castello, nel territorio selvaggio?

    "Non lo avevo mai visto..."

    Mormorò rimanendo per un momento assorta nell'osservare la bellezza di quel paesaggio: non capitava tanto spesso che Illyria sapesse apprezzare un panorama naturale, non si fermava tanto spesso a rimirarne.

    "Vivo in un villaggio al confine con le vostre terre. Mia madre visse la sua breve vita in quel villaggio... mio padre mi dicono che fu uno dei vostri."

    'Uno dei vostri'. Un elfo, un vigliacco, un traditore. Illyria voltò la testa verso la principessa Ithil, l'acqua che scorreva a gocce tra i suoi capelli; chissà se la bella principessa ne sapeva qualcosa di quel vergognoso racconto, il nonno le aveva sempre raccontato che molti elfi ritenevano umiliante unirsi agli umani.

     
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  6. LunaTyche
     
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    L'espressione che la ragazza si dipinse in volto guardandomi non fu una delle migliori che avessi visto. Sembrava quasi disgustata dalla mia presenza come se, il mio essere elfo e la mia nobiltà le dessero veramente molto fastidio. Non mi sentii però di provare disagio anzi, io non potevo farci nulla per ciò che la natura aveva scelto per me. Alla mia osservazione sulle acque di quel lago Illyria sembrò per un attimo soffermarsi a pensare e soppesare le mie parole. Non aveva mai notato forse quanto quel lago potesse essere il concetto di pace reso in atto. Poi, rivolgendosi ancora a me, mi disse che viveva in un villaggio ai confini con le terre dell'est dove aveva vissuto con sua madre e che suo padre era uno di noi, dunque un elfo. Ancora una nota di disprezzo permeò le sue parole. Prendendo un lungo respiro sorrisi alla giovane donna dai cui capelli adesso cadeva qualche gocciolina d'acqua come cristalli che splendevano al sole.
    quindi siete un EdhelNer
    esclamai più come se la mia fosse una affermazione che una domanda diretta
    e ditemi avete mai conosciuto vostro padre? insomma come mai non avete vissuto a Tagath....
    aggiunsi tentando di spiegarmi come mai lei e sua madre vivessero fuori dalla nostra protezione. Anche se sua madre fosse stata umana la mia gente non si sarebbe rifiutata di averla in città, ne tanto meno sarebbe stata umiliata per la sua condizione. I tempi erano cambiati e ormai le ostilità tra le razze, personalmente, mi apparivano come qualcosa di stupido e controproducente.

     
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